Simone Fattori

SUONI NELL'ETERE

Ha poggiato le cuffie sul tavolo, felice per aver concluso il suo Radio Show dall’Hard Rock Cafe di Washington. Non tornava a casa da 20 giorni, trascorsi in giro per il mondo a promuovere la sua autobiografia. Era felice di tornarci proprio quella sera. Poco più di 4 ore di volo, più il tragitto dall’aeroporto a casa, a Belvidere, Carolina del Nord. Ovviamente in Limousine. 

La macchina lo lascia sul vialetto di casa. Lo percorre, entra, lascia cadere i suoi bagagli, abbraccia Lou, compagna di tutta una vita, e si accascia a terra. Infarto.

Finisce così, il primo luglio 1995, la storia di Robert Weston Smith. Quella del suo alter ego, Wolfman Jack, no.

La storia del più famoso disc jockey della storia della radiofonia mondiale comincia a Brooklyn, New York, il 21 gennaio 1938. Nel seminterrato di quella casa, il piccolo Robert si diverte a imitare le voci che ascolta alla radio, il loro ritmo, le loro cadenze. 

Il suo mito è Alan Freed. Niente di più facile: è il dj più famoso di New York, uno che ha uno stile di conduzione che tanti imitano ancora oggi. Freed conduce anche alcuni show live al Paramount Theater, ed è qui che il sedicenne Robert lo tampina per una settimana finché riesce a parlarci. Freed lo trova simpatico e gli offre un lavoro come fattorino. Niente di che, ma ha la possibilità di spiare da vicino il suo mito e farsi le ossa.

Il primo vero ingaggio radiofonico lo ottiene a 22 anni a radio WYOU di Newport, in Virginia. Qui conosce Lucy “Lou” Lamb e la sposa.  Insieme si trasferiscono a Shreveport, in Louisiana, dove Robert inizia a trasmettere su radio KCIJ e mette a punto la sua maschera radiofonica: Wolfman Jack, appassionato di musica nera, grintoso, coinvolgente, voce stridula e frequenti ululati tra un brano e l’altro. 

Creato il personaggio e il format, Wolfman Jack accetta l’offerta della stazione radio messicana XERF, che con una potenza di 250.000 watt, dal territorio Messico copriva tutto il Nord America. Sono gli anni del definitivo successo e degli ingenti guadagni. Wolfman Jack vive a Beverly Hills, trasmette anche sulla radio gemella XERF, che sempre da dentro il territorio messicano, e quindi soggetta alle leggi messicane, trasmette su tutta la California. La stampa statunitense comincia ad interessarsi a questo fenomeno di massa, il suo programma radiofonico è seguitissimo in tutti gli Stati Uniti, ma nessuno sa che faccia abbia. Molti pensano, forse per la preponderanza di musica black nel suo programma, che sia un uomo di colore.

La sua faccia, non meno carismatica di tutto il resto, apparirà per la prima volta in una scena del film American Graffiti, nel 1973. 

In quel periodo però Jack si sta risollevando dall’unico momento di crisi della sua carriera: il governo messicano, nel 1970, aveva vietato le trasmissioni di predicatori religiosi nelle trasmissioni radiofoniche e televisive. Le due emittenti messicane che pagavano profumatamente le trasmissioni di Wolfman Jack proprio da questo trovavano i maggiori guadagni e così Jack era stato licenziato. Aveva dovuto ripiegare su radio KDAY di Los Angeles, che ovviamente gli poteva garantire un bacino di utenza molto limitato e un compenso decurtato di qualche zero.

Con il film (per il quale George Lucas aveva garantito a Jack anche una piccola percentuale sugli incassi) riprende vigore la sua carriera, ed arriva la chiamata di radio WNBC a New York. Ma dura poco. Wolfman Jack ha nostalgia di Los Angeles e soprattuto, ha un’idea geniale per lavorare meno e guadagnare molto di più. Produce da solo il suo programma, che ormai è entrato nel mito, e attraverso la sua società di distribuzione, Audio Stimulation, lo vende a 2000 stazioni in 53 paesi. E’ il primo a farlo, ed uno dei pochissimi dj radiofonici ad ottenere in questo modo una fama planetaria.

I vizi dell’uomo sono tanti: la buona cucina, l’alcool, la marijuana e le sigarette. A volte gli basta lanciare un appello in radio per ottenere oggetti e denaro in regalo dagli ascoltatori. Arrivano le innumerevoli ospitate, gli spot pubblicitari e la conduzione di “Midnight Special”, un programma televisivo della NBC. 

Dopo la sua improvvisa scomparsa, a soli 57 anni, la sua società ha rimasterizzato in digitale l’enorme archivio dei suoi programmi radiofonici e ha ripreso la distribuzione in tutte le stazioni radiofoniche del mondo. Ancora oggi, a 25 anni dalla sua morte, ogni notte, da qualche parte del pianeta, il suo ululato continua a riempire l’etere. 

 

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: