In occasione dei 100 anni dalla prima trasmissione radiofonica italiana, ripercorriamo tutti fatti che portarono alla nascita della radio in Italia (brano tratto da Suoni nell’etere – 100 anni di musica e radio)
In realtà Mussolini aveva intenzione di temporeggiare per almeno due ordini di motivi: per un verso non era del tutto persuaso dell’utilità e dell’eventuale utilizzo del nuovo mezzo, e dall’altro c’era da definire la ripartizione delle partecipazioni azionarie dell’azienda che avrebbe dovuto gestire il nuovo servizio. Mussolini, infatti, non intendeva affidare al solo Marconi la gestione della rete trasmittente e della programmazione, convinto che un tale potere dovesse essere ripartito tra diverse entità economiche.
Nell’aprile del 1924, un regio decreto unificò i ministeri delle Ferrovie, delle Poste e Telegrafi, dei Telefoni e della Marina mercantile nel nuovo Ministero delle Comunicazioni, con a capo Costanzo Ciano, che intratteneva rapporti professionali con Marconi e Solari sin dai tempi dei loro comuni trascorsi in Marina.
Ciano proseguì la serie di esperimenti in collaborazione con la Società Italiana Marconi, iniziati con il pur parzialmente fallimentare tentativo di trasmettere il discorso che Mussolini tenne al Teatro dell’Opera di Roma il 25 marzo 1924, e che possiamo considerare la prima trasmissione radiofonica italiana.
Marconi intuì che per partecipare all’avviamento della radio in Italia avrebbe dovuto accettare la condivisione della gestione delle trasmissioni radiofoniche italiane. Così, il 3 giugno 1924 il Ministero delle Comunicazioni rendeva noto che l’esercizio radiofonico sarebbe stato affidato alla Società Radiofono, ovvero la Marconi, e alla Società Italiana Radio Audizioni Circolari (SIRAC) che aveva alle spalle la società americana Western Electric, interessata soprattutto alla produzione e diffusione degli apparecchi riceventi. Il 27 agosto 1924 nasceva l’Unione Radiofonica Italiana (URI), la prima società di broadcasting italiana, con capitale sociale di 1.400.000 lire. Presidente è l’ingegnere Enrico Marchesi che fino ad allora era stato per svariati anni direttore centrale della FIAT di Torino.
La prima stazione trasmittente italiana, quella di San Filippo sui monti Parioli, vicino Roma, iniziò a diffondere ufficialmente le trasmissioni dell’URI il 1° gennaio 1925, anche se la prima trasmissione radiofonica sperimentale è fissata il 6 ottobre del 1924: la prima voce in assoluto è quella di Maria Luisa Boncompagni.
La Boncompagni era stata da poco assunta dall’URI in qualità di “lettrice dicitrice”, in virtù della precedente esperienza quasi decennale presso l’Araldo Telefonico, un progenitore della radio.
Dopo l’annuncio della Boncompagni, che si limitò a pronunciare una sola frase “Unione Radiofonica Italiana, stazione di Roma Uno, trasmissione del concerto inaugurale”, un’altra voce femminile, quella di Ines Viviani, presentò l’opera 7 (primo e secondo tempo) di Haydn, eseguita dallo studio per il concerto inaugurale dal quartetto d’archi di cui lei stessa faceva parte. La Viviani può essere considerata quindi la prima conduttrice radiofonica italiana.
