Dopo otto mesi di lavoro, seguiti alla separazione (scopriremo dopo, solo temporanea) dal fido compagno Walter Becker, un faticoso lavoro di scrittura e un altrettanto minuzioso e certosino lavoro di produzione, il 1° ottobre 1982 usciva nei negozi The Nightfly, il primo album da solista del cantautore statunitense Donald Fagen dopo lo scioglimento degli Steely Dan.
Registrato nei Soundworks Digital Audio/Video Recording Studios e Automated Sound di New York City e presso Village Recorders a Los Angeles, e prodotto da Gary Katz, con quasi tutta la squadra tecnica che aveva realizzato tutti i sette album precedenti degli Steely Dan, The Nightfly è innanzitutto il primo disco della storia ad essere registrato interamente in digitale. Curato in ogni minimo dettaglio, il disco – stando solo alle note di copertina – si avvale della collaborazione di ben 31 musicisti, tra cui Jeff Porcaro, Rick Derringer e Larry Carlton.
Se dal punto di vista musicale le idee di Fagen erano sin da subito chiarissime, i testi, forse per l’abitudine di delegarne la scrittura all’altra metà degli Steely Dan, tardarono molto a prendere forma. Quando lo fecero, però, evocarono mondi antichi, come l’adolescenza senza scossoni, oppure il rischio all’epoca attualissimo di un’apocalisse nucleare, o ancora la freschezza e i colori di una vacanza in luoghi esotici.
Ma ancor di più, sin dalla copertina, The Nightfly evoca ovattate atmosfere notturne, com musiche vagamente jazz a contrappuntare le parole vellutate di un dj solitario.
Vincendo per un momento la sua ritrosia, infatti, Fagen si fa ritrarre sulla copertina nei panni di un conduttore nel suo studio radiofonico, con il suo giradischi vintage, la sigaretta accesa (e il pacchetto davanti: Chesterfield King), la copertina del disco che sta suonando (Sonny Rollins and the Contemporary Leaders del 1958) e un microfono a saponetta da impugnare per accarezzare con la voce gli ascoltatori, sicuramente notturni a giudicare dall’ora fissata nell’orologio alla parete: le 4’09.
Un dettaglio non da poco, visto che la campagna pubblicitaria che preannunciò l’uscita dell’album recitava: “Alle 4:09, il silenzio e l’oscurità si sono impadroniti della città. L’unico suono è la voce di The Nightfly “.
Difficile consigliare una sola traccia per rappresentare l’album. Se non lo avete mai ascoltato, immergetevi in questo flusso che non accusa affatto il trascorrere del tempo. Un disco che ancora oggi è considerato quello con la migliore resa del suono, utilizzato da 40 anni per certificare la perfetta resa di un impianto Hi-Fi, e intorno al quale si è costruito il concetto di musica radiofonica.