Simone Fattori

SUONI NELL'ETERE

“Sei così bella Ceil, sei così elegante. Dovresti lavorare in televisione.”

Me lo dicevano in tanti, me lo dissero fino a convincermi. 

Ho cominciato a 14 anni, come assistente in una piccola tv locale di New York, la mia città. E’ lì che ho conosciuto Ted. Dirigeva l’orchestra, ma era anche il conduttore del programma, che portava il suo nome: The Ted Steele Show.

L’ho amato molto, nonostante i 20 anni di differenza. Ted mi ha dato un cognome – Steele – e anche un nuovo nome, Alison, che poi abbiamo dato anche alla nostra unica figlia.

Intanto ero la sua assistente, mi occupavo del lavoro di redazione. Ma non mi bastava.

Sin da bambina, a Brooklyn, raccontavo a Joyce e Emalie, le mie sorelle, che avrei fatto carriera nel mondo dello spettacolo. Tutti mi avrebbero riconosciuta, tutti mi avrebbero amata. Ma non stava accadendo. 

Lasciai Ted e il lavoro.

Avevo visto questo annuncio sul giornale: radio WNEW cercava voci femminili per formare il cast di sole donne per la sua nuova programmazione. 

Ai provini eravamo 800, ma scelsero solo me. Cioè… me più altre cinque.

Si, però quando i proprietari si accorsero che una radio tutta al femminile non funzionava, e cominciarono a licenziare le donne per assumere gli uomini, indovinate chi rimase? Gia solo io.

Così il 1 ° gennaio 1968 mi assegnarono il turno di notte, pensando che non fosse importante.

Ma ero libera di esprimermi, di sciogliere tutta la mia personalità e legarmi in modo ancora più stretto con  i miei ascoltatori. 

Ho pensato che lì fuori c’era un sacco di gente che aveva bisogno di qualcosa nel bel mezzo della notte. Che aveva bisogno di  creare una sorta di cameratismo.

Potevo instaurare un rapporto tra me e il resto del popolo della notte, qualcosa che andava al di là della  musica. 

Sarà perchè sembravo letteralmente volare con la mia voce sulla città, sarà perchè scelsi come sigla Flying, un brano strumentale dei Beatles, ma per tutti divenni The Nightbird.

E per tutti, intendo migliaia di persone. Erano 100mila. Ogni notte.

Fino a che non sono volata via, ogni sera ho aperto il microfono e ho ripetuto:

“Il battito d’ali, l’ombra attraverso la luna, i suoni della notte, come l’uccello notturno allarga le ali e vola, sopra la terra, in un altro livello di comprensione, in cui noi esistiamo solo per sentire.Vieni, vola con me, Alison Steele, The Nightbird, su WNEW-FM, fino all’alba.”

 

 

 

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